A febbraio, nelle classi prime sono arrivati i nonni Fiore, Aldo e Maria.
Li abbiamo invitati noi perché volevamo farci raccontare cosa mangiavano quando erano piccoli e come era la loro vita da bambini.
Ecco il loro racconto:
“Martedì il nonno Fiore è venuto a scuola e ci ha raccontato di quando lui era piccolo.
La sua casa era molto fredda perché non aveva il riscaldamento e, di notte, la stufa si spegneva.
A scuola, il nonno Fiore aveva molti compagni e la sua maestra era severa: dava le bacchettate sulle dita e sulle mani che facevano molto male.
La sua classe era più lunga della nostra; il suo banco aveva il piano inclinato con un buco per il calamaio e i bambini scrivevano con la penna e il pennino.
Dopo la scuola, il nonno giocava con gli amici per la strada, perché allora non c’erano le macchine.
Quando lui era bambino non aveva giocattoli. Così se li costruiva da solo con gli stracci, con gli elastici, con i tappi o con la carta.”
La nonna Maria e il nonno Aldo invece ci hanno detto:
“Una volta, con qualsiasi tempo, si andava a scuola a piedi.
I bambini, quando entravano a scuola, accendevano la stufa. La maestra era un’autorità che non si discuteva e sovente puniva mettendo in castigo dietro alla lavagna.
La refezione non esisteva e i bambini portavano, da casa, pane e salame.
I quaderni erano piccoli, a righe o a quadretti. Per scrivere si usavano il pennino e il calamaio.
A casa i bambini lavoravano: preparavano la legna per il camino.
Non esisteva l’elettricità, né la televisione, né il computer. Il bagno era fuori dalla casa e si andava a prendere l’acqua alla fontana comune.
A casa si mangiava quello che c’era, come le patate, il latte, la polenta, la minestra.
Non esistevano tanti giocattoli; le bambole erano di stoffa e alcuni giochi si costruivano con le pigne o i rami. I bambini usavano molto la fantasia.”